Sotto alcuni punti di vista la situazione in cui viviamo oggi, creata dalla pandemia tuttora in corso, può essere considerata come un’occasione di sfida per tutte le organizzazioni.
Se questa osservazione è vera per tutte le realtà, lo è ancora di più per quelle organizzazioni che in vista delle chiusure totali iniziate a fine febbraio 2020 hanno avviato o accelerato l’iter di trasformazione digitale dei processi aziendali.
Questa procedura, in molti casi, è stata inevitabile per consentire a tutti i collaboratori e dipendenti di proseguire il proprio lavoro da casa senza rinunciare alle comodità o alle funzionalità tipiche dell’ufficio.
Infatti, se il bisogno di creare un ambiente di lavoro agile, veloce e dinamico grazie all’utilizzo della tecnologia è sempre stato presente, con l’arrivo del Covid-19 si è fatto più consistente trasformandosi in una vera e propria necessità.
Le aziende che non erano provviste delle strutture e degli strumenti per consentire lo smart working hanno dovuto dotarsene sostenendo costi e spese non preventivate.
Con la speranza di riuscire a tornare il prima possibile a una condizione di normalità, la domanda che ci poniamo oggi è: “cosa succederà a tutti gli sforzi sostenuti dalle aziende in termini di trasformazione digitale?”
Ora più che mai per le organizzazioni è fondamentale assicurarsi che il tempo, le risorse e i soldi che stanno investendo nella strategia di trasformazione digitale siano indirizzati verso le giuste aree.
Individuare le giuste aree non è un compito difficile, ma vogliamo comunque darvi tre suggerimenti utili per prendere le giuste decisioni.